I cimiteri monumentali tra arte e leggenda

I cimiteri monumentali tra arte e leggenda

I cimiteri monumentali sono luoghi della memoria che, tra arte e leggenda, sopravvivono nei secoli e ci raccontano la storia. Considerabili vere e proprie mete turistiche, registrano un flusso di visitatori considerevole risultando spesso veri “obiettivi di viaggio“. Il camposanto, nel suo essere un luogo di riposo eterno, alimenta la fantasia da tempi immemori. Non è raro sentir parlare di bagliori tra le tombe e i viali alberati o del manifestarsi di strane creature durante la notte. Nei secoli, le storie di fantasmi e di oscure presenze all’interno dei cimiteri hanno alimentato la fantasia popolare, anche attraverso la narrazione orale di racconti fantastici, come i nostri contus de forredda.

I cimiteri monumentali tra arte e leggenda - Parigi

Père-Lachaise, Paris

Storie di fantasmi e leggende

Ognuno di noi sa cosa sia un fantasma o ha sentito raccontare le storie delle loro inquietanti apparizioni. La fiction e soprattutto la letteratura hanno dato ampio spazio a questa tipologia di fenomeno sin dai tempi più remoti. Già nell’antica Grecia, con l’ Orfeo ed Euridice e nel seicentesco  Amleto di  William Shakespeare, i fantasmi erano i protagonisti di storie legate all’intangibile

Oscar Wilde

The Caterville Ghost-Oscar Wilde

Se ne Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde (celebre racconto umoristico dello scrittore) lo spettro era burlone e giocoso, in altri tipi di narrazione il fenomeno viene presentato come una manifestazione negativa e agghiacciante. Ne sono un esempio i racconti gotici e dell’orrore, nei quali i fantasmi infestano antichi castelli e vecchie magioni. Un po’ come accade con il Il castello di Otranto di Horace Walpole, precursore della gothic novel, e che con la sua opera parlava già di spettri e apparizioni misteriose.

 

Castle of Otranto

Gothic Story

Questione di fede

Nell’immaginario collettivo il fantasma è un’emanazione di qualcuno che non appartiene più al regno dei vivi. Di fatto, come spiega il significato greco della parola, è un’apparizione. Conosciuto anche come spettro nella sua locuzione latina, non ha alcun fondamento scientifico. E’ tutta una questione di fede e superstizione. la volontà di credere, unita alla speranza di rivedere un caro estinto, è ciò che sta alla base della credenza che l’anima di una persona defunta possa manifestarsi nel mondo terreno. Ma, soprattutto, che qualcosa dopo la morte ci sia per davvero. Spesso i fantasmi sono portatori di messaggi ai vivi, soprattutto quando non sono poco graditi infestatori di castelli. Spesso, nei racconti per i bambini, assumono un aspetto positivo. Anche il fenomeno dei fuochi fatui sono intesi nella credenza popolare come manifestazione soprannaturali: originati dalla decomposizione di materia organica, sono fiammelle solitamente di colore blu che si manifestano a livello del terreno in particolari luoghi come cimiteri e paludi. L’equazione, a questo punto, è semplice.

I nostri Carrugocciu e Fiebeddu

Alimentati dalla tradizione orale, anche le storie dei cimiteri nostrani e degli spiriti notturni hanno fatto breccia nell’immaginario collettivo. Abbiamo trattato nella nostra sezione contus e nei nostri tour, un particolare e ironico racconto della tradizione come quello di Fiebeddu e Antoniccu. In un’ambientazione decisamente dark come quella del vecchio cimitero di Quartu, l’elemento della morte non è altro che lo sfondo di una storia di superstizione. Il vero protagonista della storia è proprio il cimitero: Come un catalizzatore, ogni evento è collocato al suo interno, e ogni avvenimento avviene grazie, o meglio, a causa sua. I fantasmi sono i protagonisti del racconto de Su Carrugocciu. Anime dannate a bordo di un carro, si manifestano dopo la mezzanotte e rapiscono chiunque si trovi sulla loro strada. In quest’ultimo l’accezione di spirito è sicuramente quella più agghiacciante che possa esistere: il contu, realmente terrificante, è stato usato dai più grandi e dagli anziani (con una punta di sadismo) per scoraggiare le uscite notturne dei più giovani. Nel secondo dopoguerra, invece, se ne sono serviti i più furbi per commettere furtarelli.

I cimiteri monumentali tra arte e leggenda

I cimiteri monumentali più noti

Parigi

Spesso i cimiteri monumentali sono noti ai più perché ospitano personaggi noti, scrittori, registi, pittori e divi dello spettacolo. Uno dei più celebri al mondo è sicuramente quello di  Père-Lachaise (il più grande cimitero di Parigi ). Situato nel ventesimo arrondissement della città, accoglie ogni anno più di tre milioni e mezzo di visitatori, rendendolo il più visitato al mondo.

I cimiteri monumentali tra arte e leggenda

Le leggi Napoleoniche

Destino comune a tutti i luoghi di sepoltura (compresa Quartu) fu l’applicazione delle leggi Napoleoniche che proibivano i cimiteri nella città. Parigi cominciò a scarseggiare di luoghi di sepoltura, fatto che portò il prefetto di Parigi a decretare la trasformazione dei 17 ettari di Mont-Louis nel cimitero dell’Est (il futuro Père-Lachaise). In questa vera e propria opera d’arte all’aperto riposano moltissimi personaggi noti: nel campo del cinema si va dai fratelli Lumière a George Meliès, Marcel Proust e Oscar Wilde per la letteratura e, in campo musicale, un trio fenomenale: Chopin, Edith Piaf a Jim Morrison dei Doors. Questi solo per citarne alcuni. Il cimitero monumentale di Père Lachaise è una meta obbligatoria per chiunque faccia tappa nella città più romantica del mondo.

Icimiteri monumentali tra arte e leggenda

Ingresso del cimitero di Père-Lachaise

I cimiteri monumentali tra arte e leggenda

Tomba di Oscar Wilde-Père-Lachaise, Paris

In terra nostrana di grande interesse sono, solo per citarne alcuni, i cimiteri monumentali di Roma, Milano e Torino.

Roma

Il quartiere Tiburtino ospita il noto cimitero del Verano di Roma, considerato il più ricco dal punto di vista artistico nell’arco di tempo che va dalla metà dell’Ottocento a tutto il Novecento. Oggetto di viste guidate organizzate dal comune ospita, tra gli altri, personaggi della politica come Palmiro Togliatti (e Nilde Iotti) e Giulio Andreotti, poeti come Trilussa e Ungaretti, il monumento funebre di Goffredo Mameli e celebrità come Vittorio Gassman, Petrolini, Alberto Sordi e Ferruccio Amendola.

I cimiteri monumentali tra arte e leggenda

Cimitero del Verano, Roma

Milano e Torino

Il cimitero di Milano presenta uno stile eclettico fatto di richiami bizantini, gotici e romanici. Alla sua entrata è collocato il Famedio, letteralmente luogo “della fama”, adibito a ospitare le spoglie di personaggi illustri (presente anche nel cimitero monumnetale di Messina). Tra i monumeti sepolcrali troviamo quelli della famiglia di Ferdinando Bocconi, fondatore dell’università dedicata al figlio primogenito disperso nel 1896 nella Battaglia di Adua; quelli delle famiglie Campari e della famiglia di Giovanni Treccani, industriale e fondatore della Enciclopedia Italiana. In quello torinese, invece, tra le tante tombe monumentali, sono di rilievo la Tomba Denina Sineo, la Tomba Pongiglione e la Tomba del Grande Torino (memoria della tragedia di Superga) e l’imponente Mausoleo Tamagno.

I cimiteri monumentali tra arte e leggenda

Cimitero Monumentale di Milano – Famedio

 

Monumentale di Torino

Cimitero monumentale di Torino

I nostri cimiteri monumentali

Il più importante cimitero isolano è il cimitero di Bonaria, imponente e ricco d’ arte. Nel nostro piccolo, abbiamo il suo fratello minore, quello monumentale di Quartu. Se ogni segreto di quest’ultimo sarà svelato nella riproposizione del tour del cimitero di Quartu, in questa sede vogliamo parlarvi del cimitero monumentale di Cagliari.

Cimitero di Bonaria - Cagliari

Cimitero monumentale di Bonaria

Utilizzato tra il 1829 e il 1968, il cimitero, che occupava originariamente un’area alla base del colle di Bonaria, si estese nei successivi ampliamenti fino alla sua cima. Anche questo assimilabile a un museo a cielo aperto, ospita importanti opere di Giuseppe Sartorio, principale scultore del cimitero di Bonaria (attivo anche a Quartu). Registra ampliamenti dal 1835 al 1858. Tra il 1858 e il 1906  Il vecchio e nuovo campo Palme ampliano il camposanto verso nord. Tra i personaggi più noti qui sepolti si ricordano il canonico archeologo Giovanni Spano, il tenore Piero Schiavazzi e lo storico sindaco di Cagliari Ottone Bacaredda. Anche l’architetto Francesco Giarrizzo, autore della facciata della Cattedrale di Cagliari, riposa a Bonaria. Nella parte alta, sono importanti le sepolture del prefetto Francesco Domenico De Lorenzo, la cui lapide è ornata da una scultura di Pinuccio Sciola, artista recentemente scomparso e del beato Nicola da Gesturi, che ora riposa in un sarcofago nel Convento dei Cappuccini di Cagliari. Di particolare interesse sono alcune cappelle che si trovano in quest’area: la cappella Faggioli, situata al centro rispetto alla scalinata che porta alla parte alta del cimitero, ospita tre importanti tele di Filippo Figari, datate 1921. Ma la prima cappella ad essere edificata in cima al colle, nel 1898, fu quella della famiglia Onnis Devoto ad opera di Giuseppe Sartorio, a testimoniare l’importanza dello scultore piemontese e sardo di adozione nel cantiere di Bonaria. Celebri sono anche alcuni epitaffi, forse il più noto rappresentato dallo straziante “Cattivo! perché non ti risvegli?!“, iscrizione che accompagna il monumento funebre a Efisino Devoto, sempre opera del Sartorio del 1887 e collocato nella Cappella Devoto.

Monumento e epitaffio di Efisino Devoto, di Giuseppe Sartorio

Monumento e epitaffio di Efisino Devoto, di Giuseppe Sartorio

Abbiamo visto come i cimiteri monumentali non solo alimentino leggende e credenze popolari, ma costituiscano veicoli culturali verso ampliamenti di prospettive del turismo. Custodiscono e ci insegnano la storia, ci portano a riscoprire fatti e personaggi del passato più o meno recente e ci raccontano leggende e storie fantastiche. Tutto nel silenzio di uno splendido museo a cielo aperto.

Il nostro tour dedicato al cimitero monumentale di Quartu, Il Silenzio ci racconta, proposto periodicamente, parla a gran voce dei personaggi che hanno fatto la storia della città, delle leggende e dei racconti del cimitero che si apprestava ad accogliere il XX secolo.


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Fonti:

Wikipedia per i cimiteri monumentali

Le foto dei cimiteri e delle illustrazioni sono tratte da Wikipedia e Tripadvisor (tomba di Oscar Wilde)

Per il Cimitero di Bonaria le foto sono del sito MonumentiAperti e Sardegna Turismo

 

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