Aurelia Dessì Dedoni – una storia di generosità

Aurelia Dessì Dedoni – una storia di generosità

Non sono solo i gesti eroici delle guerre o le importanti conquiste politiche a fare entrare i personaggi nella storia. Alcune volte, sono gli atti di generosità e i gesti più semplici e spontanei quelli che rimangono più impressi nella memoria collettiva. Aurelia Dessì Dedoni, è una di queste figure e la sua è una storia di generosità. Come Laura Melis in Keller nelle vicende di Sant’Andrea, anche donna Aurelia è ricordata per i gesti generosi che portarono – e portano ancora – beneficio all’allora paese di Quarto. Uno in particolare è quello che tutti ricordano: nel 1919 donò alla chiesa la sua casa che si estendeva tra le vie Vittorio Emanuele e via la Marmora per costruire l’edificio che avrebbe ospitato l’asilo intitolato al figlio, scomparso durante il primo conflitto mondiale.

Aurelia Dessì Dedoni - una storia di generosità

Donna Aurelia

Giovanni Battista Dessì

Nato a Settimo San Pietro e figlio unico di Francesco e donna Aurelia Dedoni e studente di giurisprudenza, partì volontario per la I guerra mondiale, arruolandosi in fanteria. Il 16 giugno 1916 rimase gravemente ferito e morì dopo due giorni nell’ospedale da campo n° 16 sull’altopiano di Asiago all’età di 26 anni, in un tragico destino del tutto simile a quello che avrebbe colpito il capitano Eligio Porcu solo due anni dopo. A Donna Aurelia Dessì venne consegnata, il 30 novembre del 1919, la laurea ad honorem in giurisprudenza. La stessa che una vita stroncata prematuramente non ha permesso al figlio di ricevere.

Aurelia Dessì Dedoni - una storia di generosità

Giovanni Battista

La decisione: la costruzione dell’asilo

Vedova e senza eredi, Donna Aurelia prende una decisione di vita: dona la sua casa (nell’attuale Piazza Dessì, anch’essa intitolata al figlio scomparso) alla Chiesa perché vi fosse costruito un asilo intitolato a Giovanni Battista. Una scelta certamente nobile se si pensa che l’asilo ospitò, a seguito della sua inaugurazione nel 1923, orfani bisognosi e bambini.  Aurelia Dessì, per l’ideazione dell’Opera, si rivolse alla beata Suor Giuseppina Nicoli che giunse a Quartu per desiderio dell’Arcivescovo il 21 settembre 1920, accompagnata da alcune suore che furono accolte dal canonico Manis. L’accoglienza dei bimbi non fu che la prima delle iniziative progettate da Donna Aurelia, dando così inizio all’attività dell’asilo.

Facciata dell’asilo

L’edificio

L’edificio viene realizzato alla fine dell’Ottocento sull’area prospiciente l’ex piazza Mercato. Lo stile architettonico umbertino appartiene al primo dei tre blocchi di fabbrica dell’edificio e alla prima fase realizzativa, intorno alle fine dell’Ottocento. il secondo fu progettato e costruito attorno al 1920 ca. da donna Aurelia Dedoni come ampliamento dei locali dell’Asilo: ricalcano lo stile del Funzionalismo e del movimento modernoil terzo ampliamento si fa risalire agli ‘50 e ‘60.

Aurelia Dessì Dedoni - una storia di generosità

Nell’immagine si notano distintamente i due corpi di fabbrica: a sinistra lo stile umbertino di fine Ottocento; a destra lo stile moderno degli anni ’20 con l’ampliamento del secondo blocco

La costruzione è imponente, tanto da cambiare la fisionomia della piazza sulla quale venne edificaao. L’edificio è costituito da un piano terra e uno superiore sovrastato, in parte, da una terrazza panoramica. Degna di nota, al piano terra, è la Cappella dedicata all’Immacolata Concezione e al Sacro Cuore di Gesù, che abbiamo avuto modo di visitare durante la sua apertura in occasione dell’edizione 2018 di Monumenti Aperti.

Le Figlie della Carità hanno operato nell’Asilo fino al 1986. Il 1° giugno 1922 fu approvato lo Statuto, riconosciuto con Regio Decreto n. 1265 del 27 maggio 1923 che erige l’asilo a Ente Morale.

Aurelia Dessì Dedoni - una storia di generosità

La cappella Dessì

Donna Aurelia Dessì Dedoni riposa all’interno del cimitero monumentale della città insieme all’amato figlio, all’interno della Cappella da lei voluta. La Cappella è inoltre destinata ad accogliere anche le salme delle suore della Carità e dei sacerdoti che sono inseriti nella fondazione. Una delle tappe fondamentali del nostro tour “il Silenzio ci racconta” è proprio dedicata alla figura della generosa Nobildonna.

Aurelia Dessì Dedoni - una storia di generosità

Targa marmorea commemorativa a Giovanni Battista – Facciata dell’Asilo

Aurelia Dessì Dedoni - una storia di generosità

La Cappella Dessì-Dedoni durante il nostro tour “Il silenzio ci racconta”, al cimitero monumentale di Quartu

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonti principali:

Minoranze silenziose” a cura delle professoresse Luisa Contis e Giulia Carta con gli alunni dell’Istituto Primo Levi, dal quale in parte è stato tratto.

Brochure Monumenti Aperti

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