Le torri costiere antipirateria del periodo spagnolo- Parte I

Le torri costiere antipirateria del periodo spagnolo- Parte I

La grande epoca delle incursioni dei saraceni prima e dei barbareschi successivamente, fu quella che più di ogni altra incise in termini di durata sul territorio sardo e quartese. Sono infatti i secoli i grandi orologi che scandiscono il tempo degli assalti e delle invasioni piratesche. Secoli di incursioni e devastazioni, tra avvenimenti reali e storie ammantate di leggenda. È così che nascono le torri costiere antipirateria in un periodo, quello spagnolo, decisivo per la storia dell’Isola.

Affrontiamo una breve panoramica generale sugli avvenimenti che portarono a fortificare la costa, in questo primo appuntamento dedicato al sistema difensivo anti incursione.

Le torri costiere antipirateria

Mappa delle torri costiere

I primi attacchi

Il primo attacco documentato è fatto risalire all’ottavo secolo (anno 705), nel periodo della dominazione bizantina. Le due incursioni arabe, in questa circostanza, portarono conseguenze tremende. Oltre le razzie e conseguenti bottini e devastazioni, furono le vite umane il sacrificio più grosso: numerosi uomini e donne furono infatti rapiti per essere ridotti in schiavitù. Ma questo fu solo l’inizio.

Durante i successivi cinquant’anni gli assalti continuarono senza sosta: fu proprio intorno a questo periodo che vennero costruite le prime fortificazioni costiere. Sarà poi sotto la dominazione spagnola che si riterrà opportuno migliorare i sistemi difensivi, ormai diventati obsoleti.

Le torri costiere antipirateria

Santa Chiara scaccia i Saraceni (Anonimo marchigiano)

La Reale amministrazione delle torri: l’impulso decisivo

Le torri costiere antipirateria poterono vedere la luce grazie alla Reale amministrazione delle torri: nata nel 1583 e paragonabile ad una moderna agenzia, aveva il compito di pianificare la costruzione di nuove torri oltre che provvedere alla loro manutenzione. Aveva inoltre la gestione del loro funzionamento, dall’arruolamento dei soldati al rifornimento delle armi per le guarnigioni. Rientrava tra i compiti istituzionali anche la ricerca dei fondi per il suo finanziamento.

L’amministrazione aveva sede a Cagliari e ne erano a capo, oltre al viceré, due consiglieri (uno per lo stamento del “Capo di Sotto”, Cagliari, ed uno per quello del “Capo di Sopra”, Sassari ed un capitano con funzioni prettamente militari, da cui dipendevano alcaidi, artiglieri e soldati di stanza nelle torri. Il personale civile era composto da un contadore, un segretario ed un clavario, oltre ad un sindaco ed un portiere, per il Capo di Cagliari, ed un pagadore ed uno scrivano per il Capo di Sassari.

Le torri costiere antipirateria

Organizzazione dell’Amministrazione Reale delle torri

Nei prossimi appuntamenti parleremo nel dettaglio delle singole torri costiere antipirateria, alcune delle quali ancora in piedi e altre che, inevitabilmente – e anche a causa dell’incuria – portano i segni irrimediabili del tempo.

fonti:

www.Liceoalberti.it per la mappa dell’Amministrazione Reale delle torri

http://www.sardegnatorri.eu/storia-1/

la foto dell’opera “Santa Chiara scaccia i Saraceni” è di Stefano Bolognini

La foto principale dell’articolo è di Laura Contu

 

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