Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città con Il Silenzio ci racconta, un percorso che ci ha visto nuovamente incontrare i viali alberati del cimitero monumentale di Quartu. Un tour, ampliato e riscritto, in un luogo che “parla”, ci racconta e ci fa scoprire ogni volta qualche piccolo segreto. Un’esperienza che torna a distanza di un anno, in un soleggiato e ventoso pomeriggio che prelude alla primavera. Il cimitero monumentale, per sua stessa natura, è il cimitero che racconta la città.

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

Sartorio, il Michelangelo dei morti

I bambini, piccoli protettori del Cimitero

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

La bimba misteriosa

Come piccoli angeli, tumulati all’ingresso del cimitero quasi a protezione dello stesso, i bambini sono ricordati con epitaffi struggenti. Come nella statua funebre di Efisino Devoto (“cattivo, perché non ti svegli?”), nel cimitero monumentale di Bonaria, il ricordo dei bambini è quello più sofferto. La lapide di Daniele Paulis, di soli dieci mesi, prima in assoluto posata nel nuovo cimitero inaugurato nel 1876, affidata alla storia del nuovo camposanto, è posta nelle immediate vicinanze dell’ingresso principale. Ma a rapire l’attenzione dei partecipanti è  stata la piccola e misteriosa statua della bambina senza nome,  dalle fattezze di una grazia infinita, dal sentimento racchiuso in un gesto accorato, con le piccole braccia portate al petto e la figura sinuosa che guarda verso il cielo  su un letto di nuvole dal sapore antico. La sua storia è particolare: nonostante non abbia un nome e non si abbiano notizie sulla sua provenienza, ai suoi piedi vengono spesso depositati fiori freschi, a riprova del fatto che anche chi non possieda più un nome meriti di essere ricordato.

Una lapide molto importante

I partecipanti al tour hanno avuto modo di visitare una tomba molto importante dal punto di vista storico. La lapide di Andrea Prevosto, datata 1873, ha un dato certo: è l’unica testimonianza autentica-e scritta-di traslazione dal vecchio cimitero della chiesa di Sant’Elena al nuovo monumentale, inaugurato tre anni dopo la sua morte.

Ma ripercorriamo i fatti:

L’esigenza (e l’urgenza) di costruire un nuovo cimitero si verificò per molteplici motivi, da rintracciare principalmente nelle questioni igienico sanitario – il rischio di epidemia era altissimo – e di aumento demografico. Senza tralasciare le leggi Napoleoniche del 1804, determinanti, che vietavano le sepolture nelle chiese e tra le mura cittadine. Il vecchio camposanto era posizionato sul lato sinistro della chiesa di Sant’Elena e disponeva di fosse comuni e un piccolo locale per le autopsie. Ed è proprio in questo cimitero che le spoglie di Prevosto hanno riposato prima del trasferimento. Probabilmente non sono le uniche che hanno avuto il “privilegio” di essere trasferite nel nuovo cimitero, ma sono le uniche ad avere avuto in qualche modo un’ autenticazione scritta, come si evince proprio dalla lapide che recita :”Trasportate dal vecchio cimitero qui riposano le spoglie di Andrea Prevosto…”.

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

La tomba dei Prevosto

L’Arte che ci parla attraverso il monumento funebre

Afferrare il concetto di morte e riplasmarlo in concetto di bellezza artisitica. Questo è ciò che è riuscito a fare Giuseppe Sartorio.

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

G.Sartorio Ph: Barbara Toreno

Nel momento in cui le famiglie dei defunti si estinguono, queste sono affidate per sempre ai monumenti funebri, alle tombe e alla storia. In questo modo la loro memoria permane e viene arricchita dalla bellezza dell’arte. . Giuseppe Sartorio, così attivo nel cimitero di Bonaria così come a Quartu, Iglesias e Sassari, è riuscito a fare della morte un momento di contemplazione artistica. Durante il percorso abbiamo potuto ammirare, tra gli altri, l’imponente monumento alla famiglia Dessì Cappai, subito arricchito da una leggenda che riguarda il capostipite della famiglia; alcuni pregevoli bassorilievi ma, soprattutto, i monumenti funebri della famiglia Cadoni. Autentici capolavori, viene difficile pensare che per plasmare opere di tale bellezza non sia necessario un trasporto emotivo. Qualcosa di più profondo di una semplice commissione artistica, quasi un “legame” tra committente, artista e il defunto stesso.

I monumenti alla famiglia Cadoni sono eccezionali per valore artistico: Luciano, studente laureando in medicina, morto a soli 25 anni per una grave malattia, ha lo sguardo contemplativo dell’accademico rivolto verso la chiesa romanica di San Pietro di Ponte, in una posa da pensatore quasi nello stile di Rodin. La statua di Maria, invece, sembra quasi prendere vita attraverso la metafora della resurrezione. La verticalità della statua è armoniosamente inserita nel contesto circostante e il letto scolpito allude alla giovane, anch’ella morta prematuramente, alla rinascita. La figura di Maria è in piedi, appena risorta, con il magnifico panneggio della veste che invita lo spettatore a vedere l’opera da ogni angolazione. Lo splendido verticalismo e il giglio che corre lungo il corpo della giovane Maria, sembra fondersi con i cipressi del viale tanta è l’armonia che queste forme Liberty creano.

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

Fratelli uniti nello stesso, tragico destino: Maria Cadoni risorge attraverso il Sartorio. Ph: Barbara Toreno

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

Luciano Cadoni sogna un futuro da medico in una posa quasi da pensatore. Ph: Barbara Toreno

Animatori della vita economica: la famiglia Capra

Ancora una volta ci siamo trovati a parlare della famiglia Capra. Come nei precedenti tour, è stato dato ampio risalto alla famiglia che, nel giro di un secolo, riuscì a compiere imprese nel campo dell’economia e dell’industria. Dalle distillerie, ai primi cinema della città passando per le tramvie del Campidano, i Capra hanno segnato la vita quartese a cavallo degli ultimi due secoli. La cappella a loro intitolata è la prima del nuovo cimitero. I grandi industriali della storia quartese sono presenti all’interno del cimitero, a testimoniare come la storia della città sia racchiusa dentro questo luogo di silenzio e pace: oltre la cappella Capra, abbiamo visitato il monumento funebre del Cavalier Felice Maxia, che nel 1908 fonda la fabbrica di laterizi nella via Brigata Sassari inserendosi a pieno titolo tra i grandi industriali del tempo.

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

La Cappella Capra, la prima del nuovo cimitero.

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

La tomba del Cav. Uff. Felice Maxia con statua di angelo che vigila sulla spoglie del defunto. Ph: Barbara Toreno

Gli immancabili Contus

Appuntamento ormai immancabile dei nostri tour, i contus de forredda hanno animato l’ultima tappa del percorso. Alimentati dalla tradizione orale, anche le storie dei cimiteri nostrani hanno fatto breccia nell’immaginario collettivo. Come ormai consuetudine, il reading tratto dal libro scritto in collaborazione con il nostro amico e autore Eder Secci, è stato seguito con grande trasporto e partecipazione.

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

Eder alla prese con Alliccheddu Mrexiani. Ph: Caterina Sanna

Questa volta, però, abbiamo voluto leggere un racconto mai letto prima e ambientato proprio tra le mura del cimitero: Alliccheddu Mrexiani è stato infatti presentato nella sua veste integrale, carica di ironia e ispirato a un personaggio realmente esistito. La magia dei contus, in fin dei conti, è proprio questa: unire la fantasia alla realtà, tramandando i racconti per via orale di generazione in generazione. Una tradizione quantomai in pericolo di estinzione che, con il libro Contus – I Racconti del focolare, si tenta di recuperare e di trasmettere nuovamente.

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

Un momento della lettura di Alliccheddu

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

Si parte! I cimiteri monumentali. Ph: Simona Desogus

Il cimitero monumentale con il Silenzio ci racconta, è stato possibile soprattutto grazie ai partecipanti.

Un grande e fragoroso applauso va certamente al nostro pubblico, raramente così folto, talmente interessato e partecipativo da metterci a disposizione le foto dell’intero evento.

Il cimitero monumentale, un tour nella storia della città

Possiamo dirlo? Che cricca! Ph: Caterina Sanna

Vuoi sapere di più sul cimitero monumentale di Quartu? Ecco un articolo che fa al caso tuo: https://www.quartourismo.com/2019/01/16/i-cimiteri-monumentali/

Ti interessano i contus de forredda? Abbiamo una categoria dedicata, qui sul nostro sito! —–>https://www.quartourismo.com/category/contus/

Ogni giorno, sui nostri canali social, nuove storie, appuntamenti e rubriche settimanali. Puoi seguirci su FB: https://www.facebook.com/quartourismo/, e Instagram: https://www.instagram.com/quartourismo/?hl=it

 

Liked it? Take a second to support Quartourismo on Patreon!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *