Sant’Efisio 2020 nel segno del significato

Sant’Efisio 2020 nel segno del significato

In Sardegna ci sono alcune certezze che nessuno è in grado di mettere in dubbio. Il mare, come pochi nel mondo, il cibo, l’ospitalità e la festa di Sant’Efisio. Sarà una edizione inconsueta, anomala e distopica come quella del 1917 e del 1943 e, se vogliamo, ancora più pregna di emozione e significato. Vi raccontiamo come andrà la 364/a edizione della festa più popolare della Sardegna ai tempi del Coronavirus.

Sant'Efisio 2020 nel segno del significato

Folla alla partenza del cocchio di Sant’Efisio. Credits: Archivio Comune di Cagliari. License: @ All rights reserved.

Chi era Sant’Efisio?

Efisio nacque ad Elia, in Asia minore, nel 250 d.C. da madre pagana e padre cristiano. Venne educato dalla madre ai culti orientali, in seguito alla perdita del padre in giovane età. Da qui parte la prima svolta nella vita del giovane Efisio, che si arruola nell’esercito imperiale e sotto Diocleziano comincia la persecuzione contro i cristiani.

Le leggenda e la conversione

Come tutte le storie sulla conversione della fede, anche quella di Efisio nasce dal simbolo e dalla manifestazione del divino attraverso un fatto eccezionale. Leggenda vuole che, durante una notte, gli sia apparsa una croce che si faceva largo tra le nuvole e risplendeva nel buio delle tenebre. Mentre contemplava questo straordinario fenomeno, udì la voce di Cristo che gli rimproverava la sua persecuzione. A seguito di questa apparizione divina, Efisio lasciò l’esercito per annunciare il Vangelo ai pagani. Giunse in Sardegna, conscio che il paganesimo nella nostra isola era cosa ancora diffusa.

La condanna a morte

Proprio da Cagliari Efisio firmò la sua condanna a morte. Scrisse e spedì una lettera a Diocleziano, invitandolo a convertirsi. L’imperatore, stupito da questo gesto, ordinò la sua condanna a morte. Efisio venne imprigionato e crudelmente torturato. La conversione alla fede cristiana portò, tuttavia, al secondo prodigio: durante la sua prigionia, le ferite si rimarginarono del tutto e in maniera spontanea. La notizia si diffuse a macchia d’olio presso la popolazione, provocando una conversione di massa al cristianesimo.

Questo fatto non fece che peggiorare una situazione già di per sé compromessa, ed Efisio fu messo a morte sul patibolo.  A Nora (circa 40 km da Cagliari) il 15 gennaio del 303 d.C., poco prima di morire, invocò la protezione divina sul popolo sardo.

Sant'Efisio 2020 nel segno del significato

Sant’Efisio di ritorno da Nora Credits: Archivio Comune di Cagliari. License: @ All rights reserved.

La grande festa

L’ondata di peste che si abbatté nel 1656 su Cagliari, propagatasi nell’isola dal 1652 a causa di alcuni marinai catalani affetti dal morbo e approdati ad Alghero su un veliero mercantile, fece ricordare ai devoti cagliaritani quanto Efisio avesse fatto per loro. Si narra che pregarono sant’Efisio affinché sconfiggesse la terribile piaga che affliggeva la Sardegna e in particolare Cagliari, che contò circa diecimila morti e una popolazione decimata.

l’Amministrazione comunale cagliaritana nel 1656 fece un voto a sant’Efisio: se fosse riuscito a sconfiggere la peste, ogni anno si sarebbero svolti una processione e dei festeggiamenti in suo onore, partendo dal quartiere di Stampace, fino ad arrivare a Nora, luogo nel quale era avvenuto il martirio del santo.

Il voto funzionò. Le abbondanti piogge di settembre fecero scomparire la peste, e dall’anno successivo, ogni primo di maggio si rispetta il voto al santo. Una piccola curiosità: fu scelto il mese di maggio poiché simbolo di rigenerazione della natura.

Sant'Efisio 2020 nel segno del significato

Una immagine della manifestazione dell’edizione 2019. Ph: Massimo Salvau

I precedenti eccezionali

Sono almeno tre i precedenti in cui la kermesse più colorata della Sardegna non si è svolta in maniera ordinaria. Nel 1794, il giorno che verrà poi ricordato e festeggiato come “Sa die de sa Sardinia”, nel quale i tumulti poi conosciuti come “vespri sardi” non fecero partire il corteo; nel 1917, anno nel quale le chiamate al fronte della Prima guerra mondiale di tanti giovani sardi fecero procedere all’annullamento dei riti civili, con la solenne processione che si svolse regolarmente. Nell’anno successivo, in quel 1918 che segna la fine della  prima guerra mondiale, il corteo ebbe luogo ma non furono i buoi come da tradizione a trainare il cocchio, bensì alcuni soldati reduci dal fronte bellico. Il rinnovato senso di gratitudine al santo confermò, ancora una volta, tutti i significati simbolici della ricorrenza.

Il 1943

L’edizione del 1943 è quella che nell’immaginario collettivo viene paragonata a quella di quest’anno. In una Cagliari bombardata e ferita, immersa in un clima di desolazione e macerie, si decise comunque di far partire il corteo. Il Santo venne trasportato a bordo di un furgoncino del latte seguito da pochi fedeli.

La statua del santo, ricoperta di invocazioni scritte, banconote e di fotografie, fu portata in processione in mezzo alle macerie del capoluogo su un camioncino del latte, seguita da pochi ma devoti fedeli.

Lo storiche e toccanti immagini del filmato di Marino Cao, girato nel 1943, parlano da sole.

In questo documentario realizzato nel 1989 e curato da Maria Piera Mossa, invece, il montaggio delle immagini della Cagliari post-bellica e le testimonianze dei cittadini cagliaritani chiudono la panoramica di un’edizione, quella del 1943, carica di significato come quella che ci apprestiamo a vivere.

 

Sant’Efisio 2020 – Il percorso

Non ci saranno i colori, né i fedeli. Ci sarà il santo, vestito a lutto con mantello e polsini neri e privo di aureola, con rinnovati simboli e significati. Proprio oggi è stato pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale della manifestazione il percorso dell’edizione 2020, che vi proponiamo integralmente:

Una volta abbandonata la Chiesa di Sant’Efisio di Stampace, l’autoveicolo della Croce Rossa proseguirà per via Sant’Efisio, via Azuni, Largo Carlo Felice, via Roma, Piazza Matteotti, via Sassari e viale La Plaia, imboccando poi la vecchia SS195 fino a Nora. Al termine della Messa Solenne, il simulacro sarà nuovamente scortato fino alla Chiesa di Sant’Efisio di Stampace. All’interno della teca sarà presente la divisa degli operatori sanitari del reparto Covid del SS. Trinità, che hanno indirizzato al martire guerriero una bellissima e toccante lettera.

Il santo viaggerà a bordo di un mezzo di trasporto diverso dal solito, proprio come nell’edizione del 1943:

Sant’Efisio viaggerà a bordo di un “Amarok” della Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale Sardegna. Una scelta significativa e un sentito omaggio verso tutti coloro che hanno combattuto e che continuano a lottare in prima linea contro il Coronavirus.

Sant’Efisio nell’omonima chiesa del quartiere Stampace di Cagliari, nella cripta in cui subì parte della prigionia. Vestito a lutto, non porterà nemmeno l’aureola sul capo. ph: Nicola Castangia e Sara Deidda

Sant’Efisio ai tempi del Coronavirus – dove seguire la diretta

Nonostante l’assenza dei fedeli, il tragitto di Sant’Efisio potrà essere seguito attraverso i moderni mezzi digitali. Prevista una diretta streaming su www.videolina.it/live e sulla pagina ufficiale della manifestazione, seguendo questo link: https://www.facebook.com/santefisio/.

Vi lasciamo con alcune bellissime foto del nostro amico Massimo Salvau risalenti all’edizione 2019, con l’augurio di poter ammirare nuovamente questi bellissimi volti nella prossima edizione della festa del santo più amato dai sardi.

Sant'Efisio 2020 nel segno del significato

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Fonti: https://www.facebook.com/santefisio/

www.sardegnaturismo.com

L’immagine di copertina è presa in prestito da Csstedduonline.it

 

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