Leggende e contus della Quartu antica – Un tour diventato realtà

Leggende e contus nella Quartu antica

Un tour diventato realtà – Leggende e contus nella Quartu antica

Ce lo avevamo in mente da tempo e, col tempo, si  è concretizzato. Il tour sulle leggende e contus de forredda è riuscito a diventare realtà in un weekend ventilato di luglio. Sembra passato pochissimo dall’inaugurazione sul nostro sito e sui canali scoial di QT della categoria dedicata ai racconti popolari. Attraverso mesi di studio, pianificazione e divulgazione del territorio sul campo, Leggende e contus della Quartu antica non poteva che diventare una tappa obbligata del percorso di Quartourismo.

Leggende e contus nella Quartu antica

La summa dei contus

Racconti del focolare

I fratelli Grimm ci avevano visto giusto: la loro raccolta di fiabe, inequivocabilmente chiamata Racconti del focolare, ha fatto il giro del

Leggende e contus nella Quartu antica

mondo ed è difficile pensare che i “contus de forredda” – dal termine ancora più inequivocabilmente vicino – non siano derivati dall’intuizione dei due padri della germanica. La loro produzione di fiabe ricorda da vicino per purezza, per la morale e per l’assenza del lieto fine (soprattutto nella prima edizione del 1812), proprio i nostri contus. E noi quel focolare lo abbiamo sentito vicino, seppur non fisicamente, e ci siamo sentiti in dovere quantomeno di provare a rievocare quel periodo storico per certi versi ingenuo, ma autenticamente genuino.

In Sardegna esiste un’abbondante produzione di leggende, di origine medievale o più remota, fortemente identitaria dei luoghi – soprattutto nell’entroterra sardo, che probabilmente rimane l’ultimo custode della tradizione orale – meno contaminati dagli influssi esterni, sia essi culturali che a livello di alfabetizzazione. Racconti nei quali troviamo una summa di tutti le narrazioni fantastiche: la fiaba si unisce al mito e alla leggenda; allo stesso modo, veicolato dalla superstizione e dalla paura dell’ignoto, la gothic novel si unisce al racconto del terrore più puroAnche Quartu ha la sua produzione “fantastica” e il percorso dello scorso week-end ci ha portati indietro nel tempo, a parlare di fantasmi, di superstizione e di creature misteriose.

Un percorso a tappe, un contu per ogni sosta

Così, attraverso i percorsi totalmente nuovi di “Quartu- Ieri e oggi” e “Sulle tracce del Liberty“, siamo arrivati alla conclusione che vi fosse una reale esigenza di fare un tour di questo tipo. Perché se pur sempre si tratta di tradizione, quella tramandata oralmente appare quantomai in pericolo. La tradizione raccontata dai nostri nonni, dai nostri genitori, quella capace di incuriosire e terrorizzare i più giovani e affascinare i più grandi, è un tesoro inestimabile: è identitaria del luogo di appartenenza e offre uno spaccato di vita e costumi dei tempi andati. Ci ricorda, insomma, chi siamo e da dove veniamo.

Leggende e contus nella Quartu antica

L’inizio del tour

Il centro storico si fa di nuovo protagonista, e non poteva essere altrimenti. Sono proprio le vie storiche del centro quartese il contenitore nel quale i racconti popolari venivano tramandati: le antiche case campidanesi, le piccole piazze e la fioca e calda illuminazione

(a tratti spettrale e inquietante), erano le location per

eccellenza della tradizione. Leggende e contus della Quartu antica ha provato, in questo senso, a ripercorrere quei luoghi storici della memoria, sullo sfondo dei quali abbiamo raccontato le storie che si tramandavano un tempo.

Leggende e contus nella Quartu antica

“Sa funtana de is aggancius”

Oscure presenze

Per entrare ancora più nel mood del tour, sono state le oscure presenze a darci una mano: manifestazioni ultraterrene e anime dannate hanno animato il percorso terrorizzando o stupendo, in alcuni casi, ignari passanti o avventori di distributori automatici. Chi c’era sa a chi ci riferiamo!

Tuttavia non vogliamo svelarvi troppo in modo tale da non precludere il gusto della sorpresa a chi parteciperà in futuro alla replica del percorso. Momenti di giovialità e scambi scherzosi con i visitatori sono stati una costante che ha animato tutto il percorso, per un gruppo a dire poco fantastico, raramente così partecipativo, interessato e simpatico. Ve lo dobbiamo dire, ci siamo divertiti tantissimo anche noi!

Riscrivere per non perdere, riscrivere per divulgare

Abbiamo voluto sperimentare. Sempre attratti dalla divulgazione e, allo stesso tempo, spaventati dalla possibilità che qualcosa di così

Eder Secci legge “Su Mazzamurreddu”

importante possa perdersi, si è deciso di raccogliere i contus de forredda e romanzarli (col massimo del rispetto) con la formula del racconto breve al fine di pubblicare una raccolta nell’autunno-inverno prossimo. L’incaricato di dare nuova vita ai racconti popolari è lo scrittore Eder Secci, nostro amico personale e collaboratore di Quartourismo, che ha letto di persona un assaggio della futura raccolta. Attraverso un reading itinerante – già sperimentato nel precedente tour di Sant’Andrea – siamo andati a conoscere le storie de “Su Mazzamurreddu” e la macabra e ironica vicenda di “Fiebeddu e Antoniccu“. Ma, anche in questo caso, non vogliamo svelarvi troppi dettagli: ci teniamo tanto al gusto della sorpresa e l’attesa non sarà ancora lunga, ve lo promettiamo!

Leggende e contus nella Quartu antica

L’ultima tappa in piazza Sant’Elena

E’ stato un tour che in qualche modo ha chiuso un cerchio ma che, contemporaneamente, ha aperto nuove possibilità di divulgazione e nuovi canali per riscoprire il territorio. In un momento storico difficile per la città – notoriamente una delle piazze “più calde” della Sardegna – andare a riscoprire radici antiche, quasi perdute nel solco della modernità, ci ha fatto – come ha detto qualcuno – tornare bambini e  rivivere la Quartu di una volta con la curiosità carica di purezza e scevra da preconcetti dei più piccoli.

Leggende e contus nella Quartu antica

Immancabile foto di gruppo, grazie!

 

I nostri ringraziamenti vanno in primis al nostro gruppo di visitatori (non riusciamo a smettere di ringraziarvi, perdonateci!); a Eder Secci per la collaborazione nella redazione dei contus; all’attore Andrea Atzori (potete vederlo nella foto di gruppo, è quello più pallido) per la grande prova nei panni del tristo mietitore; a Fabrizio Acciaro che, oltre ad essere grafico e webmaster di Quartourismo, in questa occasione è stato anche un’anima dannata (bravo chi riesce a vederlo nella foto di gruppo, noi abbiamo ancora qualche problema a farlo).

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