Il sacerdote demoniaco – la leggenda de su Munsegnori
Nel percorso dedicato ai contus de forredda, abbiamo visto come nel vasto mondo delle leggende e nei racconti popolari sardi e quartesi possano coesistere elementi legati alla sfera della superstizione e dell’ignoto insieme a elementi più fiabeschi e fantastici, come nel caso de Su Mazzamurreddu. Il caso de “Il sacerdote demoniaco – la leggenda de su Munsegnori” appartiene più alla prima sfera che alla seconda.
Su munsegnori
Poca fiaba, molto horror
La storia che vogliamo raccontarvi in questo articolo di fiabesco ha ben poco e secondo noi è indubbiamente una delle più terrificanti che abbiamo avuto modo di conoscere. Ironia della sorte, ci è stata raccontata proprio durante il tour Leggende e Contus della Quartu antica.
La leggenda de Su munsegnori
Il centro storico di nuovo protagonista
Siamo a Quartu in un’epoca non ben precisata ma, con un piccolo sforzo di fantasia, è semplice tornare indietro nel tempo e pensare a quando i contus venivano raccontati davanti al fuoco nelle fredde notti invernali. Epoca di contrade, antichi mestieri e realtà contadine, quando i social erano le piazze, i bar o il focolare domestico e non c’era bisogno di preoccuparsi di like e instagram stories.
Chiesa di Sant’Efisio in una foto d’epoca
Il nostro protagonista è un amabile anziano, abitante del centro storico. Un abitudinario del luogo, si potrebbe dire, con una routine giornaliera ben consolidata. La sua classica passeggiata per le vie XX settembre e via Garibaldi non era prescindibile nella sua giornata tipo. E così, tra la capatina al panificio all’alba e la messa serale presso la chiesa di Sant’Efisio, il suo tempo era organizzato nel migliore dei modi desiderabili. Una passeggiata al tramonto, soprattutto nei periodi estivi, poteva dare ulteriormente brio e piacevolezza alla sua vita. Era felice così.
Ma il nostro racconto non è di quelli estivi, tutto sole e bevande fresche e frizzanti della distilleria Capra. Perché il nostro amabile nonno, mai avrebbe immaginato cosa gli sarebbe accaduto in quel gelido inverno di tanti anni fa.
Il primo incontro
La sua routine scorreva tranquilla di giorno in giorno, di mese in mese e così di anno in anno, ma qualcosa stava irrimediabilmente per turbarla. Le sue passeggiate quotidiane presero una piega particolare: all’angolo con la chiesa di Sant’Efisio ebbe un primo incontro – e non si pensi che un incontro casuale potesse condizionare la sua camminata quotidiana! – con un’anziana signora, forse persino più anziana di lui, dall’aspetto trasandato e il cui volto era parzialmente nascosto dal tipico vestito delle anziane sarde. Solamente di qualche taglia più grande.
Alla vista di questa povera donna, il nostro protagonista – ci siamo dimenticati di dirvi che era una persona estremamente amabile e generosa! – non poté che fermarsi e chiederle se avesse potuto aiutarla in qualche modo. L’anziana chiese di essere aiutata con un lascito di pane per sfamarsi o qualche spicciolo da spendere in qualche spaccio della zona. Il vecchio acconsentì e se ne andò. Non sappiamo quale delle due opzioni avesse scelto ma a noi sta bene così, in quanto il suo atto generoso lo aveva fatto.
Si avviò verso casa. Era novembre e il sole era già abbondantemente calato da ore, il freddo era pungente e cominciava a sentirlo penetrare tra le ossa. Forse avrebbe letto un contus de forredda ai suoi nipoti, forse quello de Su carrugocciu che proprio nel centro storico era ambientato. Lo avevano sentito più volte ma non si stancavano mai di ascoltarlo. Contrariamente a quanto si possa pensare, non sembravano esserne intimoriti e, anzi, l’aggiunta di nuovi particolari alla storia li faceva sentire protagonisti di una narrazione a puntate. Quando le serie TV ancora non esistevano.
FINE PARTE I
Non perdete la seconda e ultima parte de Il sacerdote demoniaco – la leggenda de su Munsegnori, sempre e solo sulla sezione contus del nostro sito!
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